Fabrizio Campagnacci
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Definizione e descrizione
Il corpo vitreo (detto anche umor vitreo) è una massa gelatinosa trasparente ed incolore, che riempie i 4/5 posteriori del globo oculare: per la precisione nella camera vitrea che è lo spazio compreso tra la superficie posteriore del cristallino e la retina. Con contenuto d’acqua superiore al 98%, nella sua parte periferica, presenta un addensamento impropriamente chiamato membrana ialoidea. Con questa sua parte periferica, più densa, il corpo vitreo si pone in rapporto con la membrana limitante interna della retina, fino all’ora serrata, quindi con il corpo ciliare, con le fibre posteriori della zonula ciliare e infine con la faccia posteriore del cristallino, che viene accolta in un infossamento della sua superficie anteriore, la fossa ialoidea. Il corpo vitreo è attraversato, dall’indietro in avanti, dal canale ialoideo che, partendo dalla papilla del nervo ottico, raggiunge anteriormente il centro della fossa ialoidea.
Le sue funzioni sono principalmente:
Nella vita fetale il canale ialoideo è percorso dall’arteria ialoidea (ramo dell’arteria centrale della retina) che, fornendo sangue alla tonaca vascolare del cristallino (presente fino al 7° mese di vita intrauterina), esplica funzioni trofiche nei riguardi di quest’organo. Alla nascita l’arteria ialoidea si presenta di norma già atrofizzata.
Con l'avanzare dell'età il corpo vitreo va incontro a liquefazione e possono comparire delle opacità isolate o confluenti che possono provocare riduzioni della capacità visiva. Se queste opacità sono distinte e mobili vengono definite miodesopsie. Talora con l'età va incontro anche a riduzione di volume che, assieme alla liquefazione, determina trazione sulla retina - soprattutto periferica - con la comparsa di manifestazioni visive quali scintillii e luci lampeggianti. Scintillii e luci lampeggianti non sono comunque esclusivi della fisiologia/patologia del corpo vitreo in quanto si riscontrano in una moltitudine di circostanze. La riduzione di volume del corpo vitreo frequentemente determina un distacco dello stesso dalla parte posteriore del bulbo, condizione generalmente non dannosa. Anche in questo caso possono comparire punti luminosi e scintillii dovuti sia a piccoli frammenti del corpo vitreo che urtano contro la retina sia alla trazione del vitreo che siritira.
All'attenzione del medico oculista devono essere portati tutti i casi in cui sia presente:
Struttura
La struttura del vitreo è estremamente complessa e non del tutto chiarita. Se è vero che i principali componenti sono due (collagene e acido ialuronico), un gran numero di altre sostanze è incaricato di mantenere la delicata organizzazione tridimensionale che è responsabile dello stato di “gel” del vitreo, necessario per la trasparenza del vitreo stesso. Le stesse o, più probabilmente, altre sostanze sono incaricate di mantenere l’aderenza dello strato più esterno del vitreo (corticale) alla superficie della retina.
Composizione
Il vitreo è costituito dal 99% di acqua (ricca di elettroliti come sodio, potassio, cloro, bicarbonato, calcio, fosfato)
Il restante 1% è dato da:
- attività viscoelastica da due a quattro volte superiore a quella dell’acqua con la funzione di ammortizzare gli urti del bulbo oculare
- attività elastica che facilita gli spostamenti antero-posteriori del cristallino amplificando l’azione accomodativa del muscolo ciliare
- forma una barriera tra le strutture anteriori e posteriori dell’occhio che hanno attività metaboliche differenti
- funzione metabolica e di nutrimento.
Sviluppo del vitreo
La trasformazione del corpo vitreo dal suo sviluppo embrionale si può suddividere in tre fasi:
Lo sviluppo del vitreo è legato a quello del bulbo oculare:
Il gel vitreale è circondato dalla membrana ialoidea che è in rapporto con:
- a livello della papilla ottica (area di Martegiani);
- a livello foveale e parafoveale;
- lungo i vasi venosi e arteriosi principali.