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Apparato muscolare estrinseco

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I muscoli estrinseci

I muscoli striati che presiedono ai movimenti oculari sono tutti contenuti nella cavità orbitaria  e vengono classificati in due gruppi: muscoli retti (superiore, inferiore, laterale e mediale) ed obliqui (superiore ed inferiore). Alcuni Autori annoverano fra questi muscoli anche l'elevatore della palpebra superiore, essendo anch'esso contenuto nella cavità orbitaria. Data la sua diversa funzione, però, questo muscolo verrà trattato insieme alle palpebre.

I muscoli della cavità orbitaria contraggono particolari rapporti con la fascia del bulbo che forma, per ciascuno di loro, una guaina completa.

Tutti i muscoli retti traggono origine da un'unica formazione tendinea posta sul fondo dell'orbita: l'anello tendineo comune di Zinn. Si tratta di un anello imbutiforme che contorna il tratto mediale e superiore del margine del forame ottico e lateralmente si attacca ad una sporgenza della faccia orbitaria della grande ala dello sfenoide. E' intimamente unito alla guaina durale del nervo ottico ed alla membrana resistente, formata dall'unione della dura madre con la periorbita (periostio della cavità orbiaria). Il margine anteriore dell'anello, svasato, si prolunga nei tendini di origine dei muscoli retti.
I muscoli retti hanno anche altri caratteri in comune. Sono allungati, nastriformi, più stretti in dietro e più larghi in avanti. Scorrendo in prossimità delle pareti dell'orbita, si portano in avanti divergendo fino all'equatore dell'occhio; poi si incurvano sul segmento anteriore di questo e, per mezzo di un tendine lungo, appiattito, sottile, più largo del corpo muscolare, si attaccano alla sclera, a breve distanza dalla cornea. Nell'insieme, descrivono un cono con l'apice posteriore e la base aperta in avanti, che abbraccia il globo oculare ed è attraversato dal nervo ottico. Inizialmente decorrono sulla superficie del corpo adiposo dell'orbita, per poi immergervisi quando si accostano al bulbo oculare. Considerati insieme, il corpo ed il tendine hanno mediamente la stessa lunghezza, che è circa di 40 mm, ma la lunghezza del tendine varia per ciascun muscolo, essendo massima nel retto mediale (8,8 mm), minima nel retto laterale (3,7 mm) ed intermedia negli atri due (5,5-5,8 mm). Il più grosso e robusto è il retto mediale.
Muscolo retto superiore.

Nasce dalla parte superiore dell'anello tendineo. E' posto immediatamente al di sotto ed accollato al muscolo elevatore della palpebra superiore. Anteriormente è incrociato, obliquamente e dal di sotto, dalla porzione riflessa del tendine del muscolo obliquo superiore. La linea di inserzione sull'occhio è lunga mediamente 10,6 mm, leggermente convessa in avanti ed obliqua; rispetto al meridiano verticale, è più estesa lateralmente. E' innervato dal nervo oculomotore.
Contraendosi, determina un movimento di sola elevazione soltanto quando l'occhio è abdotto di 23°; ha pura funzione di rotatore interno quando l'occhio è abdotto; in tutte le posizioni intermedie ha una funzione mista di rotatore ed elevatore.

Muscolo retto mediale.

Nasce dalla parte mediale dell'anello tendineo e termina inserendosi sulla sclera con una linea di inserzione mediamente lunga 10,3 mm, leggermente convessa in avanti, parallela all'equatore e per lo più simmetrica rispetto al meridiano orizzontale. Decorre fra il muscolo obliquo superiore, in alto, ed il retto inferiore, in basso. E' innervato dal nervo oculomotore.
Contraendosi, fa ruotare il globo all'interno, portando la cornea medialmente, nel piano orizzontale (adduzione).
Muscolo retto inferiore.

Nasce dalla parte inferiore dell'anello tendineo e termina sulla sclera con una linea di inserzione lunga 9,8 mm, per lo più molto convessa in avanti, leggermente obliqua e simmetrica rispetto al meridiano verticale. Anteriormente è separato dalla parete inferiore dell'orbita dal muscolo obliquo inferiore, che lo accoglie nella sua concavità . E' innervato dal nervo oculomotore.
Contraendosi, fa ruotare l'occhio in basso quando è abdotto; è un puro ruotatore esterno quando l'occhio è addotto ed ha una funzione mista nelle posizioni intermedie.
Muscolo retto laterale.

Ha due capi di origine: uno, che è il principale, nasce dalla parte laterale dell'anello tendineo; l'altro, lacerto del muscolo retto laterale, è un capo accessorio che si stacca da una spina della faccia orbitale della grande ala dello sfenoide, presso la fessura orbitale superiore. Termina inserendosi mediamente a 6,9 mm dal tratto laterale del margine corneale; la linea di inserzione è lunga 9,2 mm, leggermente convessa in avanti, leggermente obliqua e per lo più simmetrica rispetto al meridiano orizzontale. E' innervato dal nervo abducente.
Contraendosi, fa ruotare soprattutto il globo all'esterno, portando la cornea lateralmente, sul piano orizzontale (abduzione).

Muscolo obliquo superiore.

E' il più lungo e sottile dei muscoli oculari. Nasce, per mezzo di un breve tendine, sul contorno mediale del forame ottico, dalla guaina del nervo ottico, in immediato rapporto in alto con la inserzione del m. elevatore della palpebra superiore. Si porta col suo ventre, leggermente appiattito, in avanti, occupando l'angolo supero-mediale dell'orbita. In prossimità della base dell'orbita, si trasforma in un tendine cilindrico che si immette subito in un occhiello fibro-cartilagineo, la troclea, fissato alla fossetta o alla spina trocleare dell'osso frontale, dove è contornato da una piccola borsa mucosa, la borsa trocleare. Il tendine attraversa la troclea, si riflette su di essa e si dirige lateralmente ed in dietro verso il bulbo oculare, slargandosi a ventaglio man mano che vi si accosta. Termina inserendosi sulla sclera, nella parte supero-laterale dell'emisfero posteriore dell'occhio. La linea di inserzione, larga circa 11 mm, è convessa in dietro e lateralmente, obliqua e rimane più di mezzo centimetro dietro l'inserzione del muscolo retto superiore. E' innervato dal nervo trocleare.
Contraendosi, è un abbassatore quando l'occhio è addotto di 50°; in abduzione è un ruotatore esterno in modo che l'estremità superiore del meridiano verticale si inclina in dentro. Inoltre solleva la metà posteriore del bulbo e quindi la cornea ruota all'esterno. Complessivamente ruota, abbassa ed abduce il bulbo.
Muscolo obliquo inferiore.

E' il più corto fra i muscoli dell'occhio. Nasce dalla parte antero-mediale della parete inferiore dell'orbita, sull'osso mascellare, subito sotto la fossa del sacco lacrimale. Si dirige lateralmente e nello stesso tempo in dietro ed in alto, descrivendo un'ansa intorno al globo oculare e raggiungendo la sclera circa all'altezza del meridiano orizzontale, con una linea di inserzione larga circa 10 mm, leggermente convessa in alto ed obliqua, a 16 mm dall'orlo della cornea. A livello della sua inserzione, è coperto dal muscolo retto laterale, mentre, nel descrivere la sua curva sotto al globo oculare, incrocia obliquamente e dal di sotto il muscolo retto inferiore, tanto che le due guaine aderiscono intimamente. E' innervato dal nervo oculomotore.
Contraendosi, è un puro elevatore in adduzione; in abduzione è un ruotatore esterno in modo che l'estremità superiore del meridiano verticale si inclina in fuori; inoltre esso attira in basso la metà posteriore del bulbo e quindi la cornea si innalza; infine attira in dentro la metà posteriore del bulbo e quindi lo abduce.


Al microscopio

Vediamo qui, ingrandite, alcune fibre muscolari. Ogni singola fibra può misurare da pochi millimetri fino a 30 centimetri di lunghezza.
Queste fibre sono, per così dire, dei mostri cellulari. Assomigliano a lunghe salsicce contenenti moltissimi nuclei. Nella fotografia si vedono <prominenze > di nuclei (che creano una serie di piccole gobbe nel profilo della fibra).
Al loro interno queste fibre contengono sostanze contrattili, come l'actina (è una proteina che esiste in tutte le cellule), ma soprattutto la miosina, tipicamente muscolare. Actina e miosina, insieme (e combinata con altri fattori), danno origine alla massima contrattilità dei tessuti.
Guardando bene queste fibre muscolari si intravedono delle striature orizzontali: esse riflettono le strutture interne. Si tratta di ingranaggi a <pettine > che scorrono l'uno dentro l'altro. Essi sono alla base del meccanismo di raccorciamento della fibra (contrazione muscolare). Una ricca rete vascolare (in azzurro) accompagna le fibre muscolari.
Queste fibre muscolari, per funzionare, hanno bisogno di molto ossigeno: e quindi debbono essere bene irrorate dal sangue, come vedremo nella prossima immagine.
larghezza della pagina 1/3 di mm occorrono cioè 3 pagine per fare 1 mm Ingrandimento 900x.

Innervazione dei muscoli estrinseci dell'occhio

L'innervazione dei muscoli estrinseci dell'occhio è fornita da tre paia di nervi cranici: il nervo oculomotore comune (III), il nervo trocleare o patetico (IV) ed il nervo abducente (VI).
Nervo oculomotore comune. E' un nervo motore somatico, per l'elevatore della palpebra superiore e tutti i muscoli estrinseci ad esclusione dell'obliquo superiore e del retto laterale, e viscerale, per la muscolatura intrinseca del muscolo ciliare e dello sfintere della pupilla. Il nucleo di origine si trova nel mesencefalo, anteriormente all'acquedotto di Silvio, ed è costituito da grossi neuroni somatici e da piccoli neuroni viscerali. Si tratta, in realtà, di un complesso nucleare, che può essere suddiviso in: nucleo dorso-laterale (per il retto superiore), nucleo intermedio (per il retto inferiore), nucleo ventro-mediale (per l'obliquo inferiore), nucleo centrale (per il retto mediale) e nucleo caudale (per l'elevatore della palpebra superiore). il complesso nucleare riceve fibre dalla corteccia cerebrale ipsi- e contro-laterale tramite il fascio genicolato della capsula interna e dai collicoli superiori tramite il fascio tettobulbare. E' inoltre connesso con gli altri nuclei dei nervi oculomotori, con i nuclei vestibolari e con il nucleo del nervo accessorio spinale (XI) mediante il fascicolo longitudinale mediale che si estende fino a primi 5 mielomeri del midollo cervicale.
Attraversata la fessura orbitaria superiore e l'anello di Zinn, il nervo oculomotore penetra nella cavità orbitaria, dove si risolve nei suoi rami terminali: uno superiore (per il retto superiore e l'elevatore della palpebra superiore) ed uno inferiore, quest'ultimo, a sua volta, suddiviso in tre ramoscelli (per il retto mediale, l'inferiore e l'obliquo inferiore). Dalla branca diretta al muscolo obliquo inferiore origina un corto e spesso ramo nervoso che raggiunge la porzione inferiore del ganglio ciliare e che contiene le fibre parasimpatiche originate dal nucleo di Edinger e Westphal.
Nervo trocleare. E' un nervo motore somatico puro e provvede all'innervazione del muscolo obliquo superiore. Il nucleo di origine è posto nel mesencefalo, a livello dei collicoli inferiori, sotto il complesso nucleare dell'oculomotore. Il nucleo trocleare riceve le stesse afferenze ed ha le stesse connessioni del nucleo del nervo oculomotore. Il nervo trocleare è l'unico nervo cranico ad emergere dalla superficie dorsale dell'encefalo ed a subire un incrociamento intranevrassiale. Penetra nella cavità orbitaria attraverso la fessura orbitaria superiore, al di fuori dell'anello di Zinn, e si distribuisce nel muscolo obliquo superiore.
Nervo abducente. E' un nervo motore somatico puro che innerva il muscolo retto laterale. Il nucleo di origine è situato nel pavimento del IV ventricolo. Il nucleo dell'abducente riceve le stesse afferenze ed ha le stesse connessioni degli altri nuclei dei nervi oculomotori. Il nervo penetra nella cavità orbitaria passando per la porzione più mediale della fessura orbitaria superiore, attraversa l'anello di Zinn e termina nella faccia mediale del muscolo retto laterale.